Progetto Sociale “Arcobaleno, Terapia dell’Amore e del Sorriso”

Dipinto olio su tela di 1 m. e 50 cm. X 1 m. del Maestro Renato Cocozza. Quale prossima iniziativa del Progetto da concretizzare in Italia, ci proponiamo di realizzare una scultura in bronzo, che rappresenta la mirabile interpretazione del dipinto, con il quale il discepolo prediletto del Maestro Alfonso Grassi, ha rappresentato e magnificato la poesia più bella, “A Livella”, che ha scritto Antonio de Curtis, Totò, da collocare in un luogo prestigioso, munita di un congegno elettronico, premendo il quale si potrà ascoltare la poesia, che ha un grande messaggio per l’umanità, attraverso l’immagine di un video, declamata a tre voci, quella dello spazzino con la voce originale di Totò e quelle del marchese, con la voce dell’attore Arnaldo Ninchi, che è stato altresì, Direttore del Teatro Stabile di Trieste e del narratore con le voce di Antonio Angrisano, altri due Grandi Artisti.

Vi presentiamo il Progetto Sociale e Culturale : “Arcobaleno, Terapia dell’Amore e del Sorriso nella Città della Pace e della Gioia”, che abbiamo iniziato a realizzare e che auspichiamo di concretizzare integralmente. L’abbiamo dedicato “in primis” a S. Chiara, a S. Francesco, a S. Bernadette Soubiros, a S. Lucia di Fatima, alla S. Madre Teresa di Calcutta, a S. Padre Pio, a S. Giuseppe Moscati, a S. Luigi Guanella, a Don Zeno Saltini, fondatore della Comunità di “Nomadelfia”, ad Angelo Lanzaro, originario di Visciano, provincia di Napoli, che è diventato clochard, sprofondando nella povertà, attraverso una drammatica conclusione della sua storia, dopo avere perso il lavoro e nonostante l’avesse continuamente cercato. Pure avendo una compagna, da circa un anno per le enormi difficoltà, dopo avere sopperito per un certo lasso di tempo a lavori pesanti e poco retribuiti, ha subito infine l’umiliazione della separazione matrimoniale, maggiormente logorante per la responsabilità che aveva di 3 figli. Si era accampato nella struttura abbandonata, nella quale viveva con altri due uomini coi quali condivideva un’amicizia nata proprio nella disperazione. E’ stato costretto a vivere a causa della sua indigenza in un tugurio, dove d’inverno per le temperature rigide nessuno vi si rifugiava, tranne le persone che per antonomasia, possiamo definire “disperati”. E’ morto il 6 gennaio 2017 per il freddo, all’età di 43 anni. Trovato il senza fissa dimora, all’interno del Mercatone di Avellino, un capannone abbandonato in via Quattrograne, sul suo giaciglio ghiacciato, privo della vita. Aveva inutilmente implorato aiuto alle autorità locali con il desiderio rimasto incompiuto, di abbracciare la figlia, che doveva compiere 1 anno e di farle un regalo. Al riguardo di questo sconcertante e drammatico episodio di cronaca, non posso che auspicare, che “si possa finalmente rompere”, quel muro di indifferenza e che finalmente: l’intera società, la classe politica e gli organi istituzionali, possano prendere consapevolezza dell’importanza di aiutare il nostro prossimo, non soltanto al termine dei giorni della nostra esistenza umana. Angelo Lanzaro, mi riporta alla mente per il nome e per i contenuti della loro storia, la parabola “di Lazzaro e del ricco Epulone”: “… In quel tempo, Gesù disse ai farisei, c’era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli Angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell’inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si convertiranno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi (Luca 16,19-31).
All’epoca di Lazzaro a Gerusalemme, il corpo di un povero finiva in una discarica. Eppure diversamente dal ricco, perché “la Visione di Dio”, è completamente opposta a quella di tanti uomini, che vivono “per adorare” il potere e la ricchezza dei beni, pertanto la sua anima come quella di Angelo Lanzaro, sono state portate dall’Angelo in Paradiso, direttamente a Dio. Il progetto sociale e culturale attribuirà la dovuta attenzione ed un adeguato impegno, ai clochard, a quelli che la società, considera veramente “gli ultimi tra gli ultimi”, mentre per Gesù, sono soltanto i primi, che godranno delle gioie del Paradiso, come si potrebbe evincere dalla parabola evangelica, conosciuta come “parabola dei lavoratori della vigna”: “…degli ultimi che saranno i primi…”, presente nel Vangelo secondo Matteo 20,1-16. L’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus, ha dato inizio al Progetto Sociale e Culturale: Arcobaleno, Terapia dell’Amore e del Sorriso nella Città della Pace e della Gioia, che ha la finalità di intervenire a favore dei meno abbienti, nella città di Roma nel I Municipio di Roma, già XVII, per espandersi ad altre zone, collaborando con l’Associazione “Per Vivere Insieme”, grazie all’ausilio di un camper, soprattutto di volontari e con l’aiuto indispensabile dei benefattori con la distribuzione gratuita dei beni di prima necessità. In questo periodo di particolare crisi economica, mentre la classe politica persevera nel litigare, ma continua ad essere unita, soltanto quando persegue i propri interessi, salvo naturalmente le dovute eccezioni, l’aiuto alle persone disagiate economicamente, sicuramente rappresenta un’azione concreta di amore per il prossimo e di osservanza nella vita quotidiana, del vero messaggio cristiano. Dopo avere realizzato in precedenza con il progetto di dare l’opportunità con una card, di fare la spesa gratuita per 1 anno a dieci famiglie povere salernitane, segnalate dalle parrocchie, presso il supermercato ADI di Salerno, di Euro 200,00 al mese, per un importo totale di Euro 24.000,00, ho finalmente capito che bisogna fare molto di più, quindi di cercare di offrire, “ai più poveri dei poveri”, a quelli che sono veramente “gli ultimi tra gli ultimi”, gli strumenti utili per sopravvivere, dopo avergli dato, quando è necessario il supporto psicologico. Abbiamo recentemente destinato per l’impegno internazionale, l’importo di Euro 2500/,00, la somma sufficiente per la costruzione di un pozzo d’acqua potabile a Mambrui in Kenya, attraverso la collaborazione di una volontaria, da tempo impegnata in quei luoghi, l’attrice Laura Efrikian, già moglie del cantante Gianni Morandi. Questo importante Progetto, è dedicato altresì al nostro Padre spirituale, Antonio de Curtis, Totò; nonché all’eroe disabile e fraterno amico, Duilio Paoluzzi, del quale abbiamo altresì la certezza, che ci seguirà con le sue delicate orme e ci sosterrà per sempre nel percorso della nostra esistenza. Duilio Paoluzzi è il coautore con Alberto De Marco del libro “Antonio de Curtis, Totò, il Grande Artista dalla Straordinaria Umanità”, Edizione Movimento Salvemini, pubblicato mirabilmente dallo stabilimento tipografico “Fusco” di Salerno, che nel rispetto del Grande Artista, lo ha reso disponibile al pubblico al prezzo di costo e dal quale è stata estrapolata una breve biografia di Totò, pubblicata sul Bollettino postale con l’emissione del francobollo e dell’annullo speciale, dedicata all’Artista nel 50° anniversario della sua morte. Il film documentario “Umanamente Totò poi il Comico”, che stiamo ultimando in coproduzione con l’importante emittente televisiva salernitana “Telecolore”, è stato liberamente tratto, da questa pregevole e straordinaria opera. Il Progetto Arcobaleno, Terapia dell’Amore e del Sorriso nella Città della Pace e della Gioia, è dedicato anche ad Emanuela Orlandi; all’attore e regista Arnaldo Ninchi; al pittore del Vaticano, Irio Ottavio Fantini; al costruttore venezuelano di origine italiana, Filippo Gagliardi, “lo zio d’America”; al Dott. Annibale Martino, napoletano, Vice Questore di Trieste; al Dott. Giancarlo Lombardi di Roma; alle giovanissime Camilla Barba ed Elisabetta Pocaterra; all’artista poliedrico Salvatore Avveduto, di origine siciliana; a Luciana Forina Iorio della provincia di Salerno; all’odontotecnico romano Marco Rossi; alla nipote di Totò, Diana de Curtis e alla Dott.ssa Francesca Starace di Salerno. Questi nostri cari e fraterni amici, nel corso della loro vita, in particolare con le opere e con i loro scritti, hanno permeato nel nostro cuore un arcobaleno con colori indelebili, alimentando la speranza, che un giorno si potrà vivere in un mondo migliore. Per queste gemme preziose, il vincolo di sangue dimostra soltanto la fraternità apparente, perché quella reale si manifesta con l’affetto sincero e disinteressato, scevro dagli egoismi familiari, soprattutto avendo manifestato nel corso della propria vita un intenso ed infinito amore per il prossimo, ciò che rappresenta la vera pietra miliare e la linfa vitale, che pregna i nostri cuori e li lascia pulsare all’unisono, mentre illuminano la nostra vita terrena. L’importante Progetto Sociale utilizzerà il 50% dei fondi per realizzare opere sociali e culturali in Italia e l’altro 50% per quelle all’estero, “in primis” in India, in collaborazione con la Congregazione di “S. Luigi Guanella”, in particolare per aiutare i bambini abbandonati e per sostenere le famiglie delle donne lasciate dai mariti nella desolazione, costrette a prostituirsi per sopperire alle esigenze alimentari dei propri figli. Si prevede la costruzione di Scuole per bambini; di strutture sanitarie per la cura dei poveri ammalati rifiutati dagli Ospedali e costretti a morire sulla strada; nonché la realizzazione di edifici abitativi per ospitare gli anziani meno abbienti. In Italia abbiamo dato inizio con la donazione di un’importante collezione di libri per realizzare una Biblioteca per le persone meno abbienti, da dedicare ad Antonio de Curtis, Totò, a Salerno presso la sede dell’Associazione L’Abbraccio – Onlus, in Via Fresa, N° 1, che sarà inaugurata nel corso dell’anno 2020. Desideriamo impegnarci altresì in attività agricole ed artigianali. Per quelle agricole ci proponiamo di acquistare terreni agricoli per adibirli alla coltivazione di colture biologiche, utilizzando tecniche che non inquinano l’ambiente, cercando di garantire il minore impatto ambientale possibile; nonché degli spazi adeguati per l’insegnamento dei mestieri professionali. Il perseguire la tutela dell’ambiente sarà una delle principali nostre finalità. Si adotteranno pertanto, tutti i criteri richiesti nell’agricoltura biologica moderna, verranno utilizzati solamente sementi non trattate, regolarmente iscritte al registro dell’agricoltura bio e, se possibile, si farà uso di varietà locali in modo da salvaguardare la bio-diversità della zona. In materia fito-sanitaria verranno impiegate solamente molecole di origine naturale come estratti naturali, l’Azadiractina per esempio, o oli vegetali, come l’olio di menta. Saranno favorite interazioni naturali tra patogeni delle piante e antagonisti attraverso l’impiego di nemici naturali come parassitoidi e predatori, verrà impiegata la lotta “biocida” utilizzando patogeni innocui per gli esseri umani, ma in grado di contrastare efficacemente gli insetti. Grande attenzione verrà posta alla tipologia di concimi da impiegare, saranno utilizzati solamente prodotti naturali a basso impatto ambientale, salvaguardando allo stesso tempo, sia il consumatore finale che le fonti idriche, negli ultimi anni oggetto di grave inquinamento. Per evitare il fenomeno della stanchezza del terreno, si ricorrerà alle rotazioni colturali, così da non impoverirlo, integrandole a lavorazioni poco profonde, sempre al fine di preservare l’ambiente. L’intervento che si realizzerà in Italia, sarà rivolto all’acquisto di diversi ettari di terreno per adibirlo non soltanto alle coltivazioni biologiche, ma anche all’allevamento del bestiame. Sono previsti alloggi per i lavoratori; nonché un centro di ristorazione disponibile per il pubblico, che utilizza per cucinare soltanto i prodotti agricoli biologici, raccolti quotidianamente nei terreni agricoli adibiti a tali coltivazioni. L’Associazione Amici di Totò…a prescindere! Onlus, non trascurerà mai le problematiche inerenti all’ambiente, nonché alle patologie che nel tempo si diffondono in modo esponenziale nella collettività, come le malattie tumorali, conseguenziali alle forme diversificate d’inquinamento della società. L’interesse pertanto, sarà rivolto a contrastare non soltanto queste patologie, ma anche quelle psichiche, dovute alla crescita della violenza, nonché dell’indifferenza e della carenza affettiva delle famiglie, perché sopraffatte dalla miseria, o perché si sono dissolte per contrasti tra i coniugi e per le loro esperienze extraconiugali di famiglie allargate, determinate dall’assenza dei valori morali, accentuata nella società attuale. Si desidera altresì per migliorare queste condizioni sociali, sostenere l’Associazione Pina Di Dona, che è impegnata da tempo nell’attività di divulgazione della cultura educativa nei territori degradati di Napoli e della sua provincia e l’Opera “Don Giustino Onlus”, di Don Antonio Coluccia, che è impegnata particolarmente nel recupero dei giovani dalle attività criminose e dall’uso della droga. L’interesse per le malattie tumorali lo continueremo a manifestare non soltanto organizzando Convegni di particolare interesse scientifico nelle sedi istituzionali, ma sarà manifestato anche a favore del CALT (Centro Assistenza Lotta ai Tumori), che ha la sede centrale a Napoli, presso il Padiglione F, al 4° piano dell’Ospedale A Cardarelli, ed è impegnato per il trasporto gratuito dei poveri, affetti da patologie tumorali o malattie rare, con l’auspicio di fare trasportare altre persone povere con le suddette patologie, anche da altre città, con la collaborazione di psicologi ad effettuare le cure adeguate, che possono essere di supporto anche nell’accompagnamento. Per quanto riguarda le disabilità e l’aiuto psicologico alle persone, che hanno problematiche di salute psichica, abbiamo la consapevolezza che i Centri di cura veramente funzionali, si trovano al nord, mentre nel centro e nel sud d’Italia, si affrontano le suddette patologie, soprattutto con un eccessivo uso di psicofarmaci. Rivolgeremo pertanto, particolare attenzione ed interesse all’Azienda Ulss di Padova, che in sinergia con le istituzioni pubbliche: Comuni, Provincia, Scuole; e con l’intervento delle organizzazioni del privato sociale, è attiva da tempo nel sostenere gli interventi peculiari al territorio, che si dimostrano innovativi e di sostegno nelle diverse fasi della vita delle persone disabili e delle loro famiglie. Scientemente l’Ulss al fine di favorire e promuovere le politiche di integrazione nella comunità di appartenenza, dalla scuola al mondo del lavoro, alle attività occupazionali diurne, fino al sistema delle accoglienze temporanee e poi residenziali, ha previsto per queste persone e per quelle che sono affette da problematiche psicologiche, vari step di condizioni migliorative di vivibilità, conseguenziali agli effetti ottenuti dalla funzionalità degli interventi offerti da specialisti e dal personale medico. L’Area Disabilità si compone di Servizi volti ad assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza; nonché nella realizzazione di progetti individualizzati in relazione alle diverse caratteristiche della persona, in particolare per la disabilità grave, anche attraverso il coinvolgimento del soggetto e della sua famiglia; di garantire la partecipazione alla vita scolastica, lavorativa e sociale; di promuovere nella comunità la partecipazione e la sensibilizzazione rispetto al tema della disabilità. Per la cura delle persone affette da patologie mentali, il nostro progetto è interessato in particolare alle tecniche di uno scienziato, Giorgio Nardone, psicologo-psicoterapeuta, che da anni opera in questo settore con risultati straordinari sui pazienti. Ha approfondito le sue conoscenze scientifiche, presso la cosiddetta Scuola di Palo Alto, seguendo i lavori prodotti dal gruppo del Mental Research Institute di Palo Alto (California), i ricercatori di tale istituto, capeggiati da Don. D. Jackson, avevano formulato un modello di terapia, basato sullo studio degli effetti della comunicazione sul comportamento e sulla salute mentale degli esseri umani, Paul Watzlawick, poi aveva sviluppato una vera e propria teoria della pragmatica della comunicazione e del cambiamento, unitamente ad un corrispondente modello di intervento terapeutico, applicabile a tutta una varietà di disturbi mentali. Portato a termine il percorso formativo egli dette avvio al progetto di ricerca 1985/1986 per la messa a punto di un trattamento in tempi brevi dei disturbi fobici e ossessivi sotto la supervisione di Paul Watzlawick e John Weakland, iniziando così ad elaborare tecniche innovative per l’intervento su un’area di patologia poco esplorata dal modello tradizionale del MRI (Magnetic Resonance Imaging). Fu il lavoro condotto per la realizzazione di questo progetto a fare divenire la collaborazione tra Giorgio Nardone e Paul Watzlawick, sempre più stretta, sino alla fondazione congiunta nel 1987 del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, quale istituto di Ricerca, training e Psicoterapia, che dette l’avvio a quella che poi sarà la moderna evoluzione della Psicoterapia Breve Strategica. Il sodalizio tra Paul Watzlawick e Giorgio Nardone espressosi in ricerche, pubblicazioni, seminari e conferenze in tutto il mondo è proceduto sino alla scomparsa del maestro. Nel 1988 vengono pubblicati gli esiti della ricerca – intervento sui disturbi fobici-ossessivi ed i risultati, davvero incoraggianti, hanno dato avvio alla tradizione di studi del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (40 casi su 42 casi trattati, avevano superato completamente il loro disturbo agorafobico con una terapia durata 11 sedute, seguita da incontri di follow-up a distanza di tre mesi, sei mesi ed un anno, dalla fine del trattamento). La stessa metodologia di ricerca – intervento, fu così applicata allo studio di tutte le varianti di disturbo da panico e di quelli ossessivi compulsivi, conducendo negli anni successivi all’elaborazione di veri e propri protocolli di trattamento strategico per queste invalidanti patologie, che spiccavano per efficacia, rispetto alle altre forme di terapia su tali disturbi. Questo fece sì che numerosi suoi colleghi giungessero fin da allora per formarsi a questo nuovo modello di Psicoterapia, questo ovviamente fu facilitato anche dalla presenza dell’eminente figura di Paul Watzlawick. Parallelamente a tutto ciò dal 1985 al 1990 Giorgio Nardone, in qualità di collaboratore di ricerca, ha partecipato a numerosi progetti di ricerca e di intervento nelle aree della psicologia sociale, clinica e dell’educazione, sotto la direzione di Saulo Sirigatti, Direttore dell’Istituto di Psicologia generale e clinica della Facoltà di Medicina dell’Università di Siena. Successivamente l’interesse per la ricerca e per gli straordinari risultati della Terapia del Prof. Giorgio Nardone, hanno avuto una crescita esponenziale a livello internazionale. Nel 2000 la Scuola di Formazione del modello di Psicoterapia breve strategica di Arezzo è stato riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), come Scuola Quadriennale di Specializzazione post-laurea in Psicoterapia Breve Strategica (con D.M. 20/11/2000). Rilascia pertanto, il titolo di Psicoterapeuta e lo scienziato Nardone, è diventato il più giovane Caposcuola italiano e Direttore di una Scuola Ufficiale di Psicoterapia, riconosciuta sulla base di un modello da lui stesso formulato. L’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus, che da anni è impegnata in un’intensa attività culturale e sociale ed ha organizzato diversi Convegni scientifici, presso la Camera dei Deputati e del Senato, ha organizzato anche un Convegno sulla sua Terapia, con la partecipazione del Prof. Giorgio Nardone e di altri autorevoli Ospiti. Nel progetto sociale di solidarietà, come nell’attività culturale e sociale, che ha caratterizzato in tutti questi anni l’Associazione, il comune denominatore è stato e sarà sempre rappresentato dalla tutela e dall’interesse per l’ambiente e per i servizi erogati dalla sanità, al fine di farli migliorare, soprattutto quelli del sud, che nel corso degli ultimi anni, come risulta dalle frequenti testimonianze riportate dai mass – media, sono nelle condizioni da “terzo mondo”. Bisogna altresì riconoscere che abbiamo avuto dei grandi scienziati, come il Dott. Emanuele, Ugo D’Abramo di Santa Marinella, di un Comune della città metropolitana di Roma ed il Prof. Valerio Ventruto di Napoli, che hanno dato nel corso della loro vita, un grande contributo nella ricerca scientifica, alla quale desideriamo offrire in un prossimo futuro, il nostro supporto economico ed utilizzare le loro terapie, attraverso i ricercatori loro degni eredi, a favore delle persone meno abbienti, affette in particolare da patologie tumorali. Le basi scientifiche della Terapia B.I.D.A. trovano fondamento nella cosiddetta Medicina Olistica e sono rappresentate da una molteplicità di ricerche in ambito: medico, farmacologico, biochimico, mirabilmente illustrate e sistematizzate in un “corpus unico”, definito Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia. Il trattamento del Dott. D’Abramo, che non provoca alcun effetto collaterale, è soprattutto integrativo e non alternativo a quelli frequentemente utilizzati per la cura delle suddette patologie. Avviene attraverso un insieme di farmaci, somministrati con infusione endovenosa, che hanno pressoché costantemente la caratteristica comune di essere “naturali”. Nel senso che queste sostanze sono normalmente presenti nell’organismo e sono sintetizzate o formulate da alcune industrie farmaceutiche ed il loro utilizzo è autorizzato da AIFA. Sono affidate all’organismo dell’essere umano, con dosi terapeutiche, che utilizza per attivare i meccanismi di protezione degli organi e dei sistemi coinvolti nel complesso quadro morboso. Determina i suoi benefici effetti, non solo in virtù delle “performances terapeutiche” dei singoli composti, ma anche in virtù di un effetto orchestra, determinato dall’interazione tra i farmaci ed i loro metabolici. Questa terapia è stata utilizzata nel tempo, anche per recuperare alla normalità quelle persone, che erano “schiave della droga e dell’alcol”. L’altra straordinaria terapia, quella “cellulare” delle leucemie del Prof. Ventruto, che è in fase di sperimentazione con un progetto: “La risposta della cellula leucemica immatura ai fattori di maturazione dell’ematopoiesi umana” di ricerca in corso dell’IGB (Institute of Genetics and Biophysics) Adriano Buzzati – Traverso del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Napoli. Il Prof. Ventruto che era l’incaricato della ricerca, era il Direttore del Centro Sociale Regionale per le malattie Ereditarie e Primario Medico del Servizio di Genetica Medica, presso l’Ospedale A. Cardarelli di Napoli; Docente per l’insegnamento della Genetica Medica alle Scuole di Specializzazione dell’Università Federico II di Napoli ed autore di diverse pubblicazioni. I presupposti della sua ricerca trovano riscontro in alcune certezze scientifiche, che si snodano in un’ipotesi perfettamente razionale, che ci presenta testualmente con un breve e semplice intervento, che ci ha trasmesso prima della sua morte: “…Tutte le leucemie acute sono cellule tumorali immature. Le cellule tumorali immature si sono immortalizzate, continuano a moltiplicarsi ma non muoiono. L’unico mezzo attuale per ucciderle sono particolari farmaci (chemioterapici), che non risparmiano anche quelle sane. Se la cellula leucemica si porta a maturazione, muore naturalmente per apoptosi. Si ritiene che questo non può avvenire fino a quando nella cellula c’è la mutazione dei geni responsabili della sua immortalità. Non si è però ancora riusciti a eliminare dalla cellula queste mutazioni. Il nostro progetto, finora non perseguito, è di porre le cellule leucemiche a contatto dei fattori di maturazione dell’ematopoiesi, convinti che la cellula possiede, oltre quello bloccato dalla mutazione, altri recettori di membrana, che potrebbero essere sensibilizzati a contatto degli specifici fattori di maturazione e quindi riprogrammare il bloccato processo maturativo. Se si fa giungere la cellula leucemica alla maturazione, anche parziale, la malattia può notevolmente migliorare fino a guarire (…) Si ritiene la leucemia in remissione, o rare volte guarita, quando si ha il ritorno alla maturità cellulare. Poiché è incontestabile il diretto rapporto tra tumore e immaturità cellulare, cosa avverrebbe se anziché distruggerle, portiamo le cellule leucemiche a maturazione? E’ un’evenienza ritenuta impossibile perché la immaturità è dovuta alle mutazioni, che sono la causa della leucemia, per cui è convincimento comune, che se non si elimina la mutazione, la cellula leucemica non può maturare. Tutti gli sforzi sono indirizzati oltre che alla ricerca di farmaci in grado di distruggere selettivamente la cellula leucemica, anche a trovare mezzi capaci di neutralizzare le mutazioni. L’esperimento che intendiamo perseguire non è stato finora eseguito: riprogrammare la cellula leucemica anziché distruggerla, prescindendo dalla mutazione, che ne ha bloccato la differenziazione. Come? Siamo partiti dal convincimento, che oltre a quello bloccato dalla mutazione, le cellule leucemiche possiedono altri recettori di membrana cellulare, che posti a contatto con gli specifici fattori della maturazione, possono indurre la cellula a riprendere il processo della differenziazione interrotto. Intendiamo quindi prescindere dalle mutazioni e riprogrammare il percorso maturativo cellulare, convinti che la maturazione favorirebbe la morte programmata della cellula leucemica (apoptsosi), maturare la cellula anziché distruggerla. Potrebbe aversi un mezzo completamente innovativo nella cura di questi tumori, “la terapia cellulare” delle leucemie. Al CNR di Napoli in collaborazione con i Centri Universitari e gli Istituti di Ricerca, abbiamo iniziato questa sperimentazione. La ricerca da noi intrapresa prevede una fase Preparativa, nella quale lo studio non sarà rivolto a una singola particolare leucemia, ma alle diverse forme del tumore, conosciute e classificate in base alle loro caratteristiche clinico-genetiche, dalle più immature alle leucemie mieloidi croniche in fase blastica terminale. Dei tipi diversi si dovranno considerare: i caratteri differenziali per quel che concerne la diversità dei tempi di replicazione cellulare; la risposta all’applicazione dei protocolli terapeutici in uso; la frequenza di remissioni dei diversi tipi di leucemia, conseguenti al tipo di trattamento eseguito; la frequenza di cromosomopatie secondarie; la durata media di remissioni; la frequenza di casi ritenuti guariti; l’anamnesi genetica, volta soprattutto alla conoscenza di un’eventuale ricorrenza della malattia (e/o di altri tumori) nei parentadi. Si analizzeranno i risultati abituali dello studio degli immunofenotipi e loro variabilità osservate nel decorso della malattia; l’individuazione delle sorgenti di fattori di maturazione dell’ematopoiesi, da nostre valutazioni, riteniamo che ricorreremo a non meno di quattro probabili sorgenti di questi fattori; analisi spettrofotometrica dei componenti proteici delle sorgenti considerate. Per la ricerca nella Fase Preparatoria si prevede un impiego di tempo minimo di 2 anni. Per la Fase successiva, la Fase Operativa, è previsto il tempo minimo di 1 anno. Ciò è dovuto principalmente all’elevato numero di campioni da esaminare e alle differenti strategie da adottare, per non incorrere in risultati “falsi positivi” o “falsi negativi”. Deve essere infatti notato che il presente studio, con le caratteristiche sopra riportate, è del tutto originale per cui non si hanno dati di riferimento analoghi, utili per possibilità di confronto. I risultati da noi attesi, se positivi, devono inoltre avere significatività statistica e quindi non limitati a un numero esiguo di campioni. Tenendo conto delle caratteristiche riportate nella Fase Preparativa, intendiamo procedere come segue:

1) sottoporre alla sperimentazione, per ogni tipo di leucemia, non meno di 10 campioni. Si prevede pertanto la sperimentazione su non meno di 4 tipi di leucemie;
2) i prelievi devono provenire da soggetti non ancora sottoposti ad alcun trattamento;
3) le cellule prelevate devono essere preliminarmente tipizzate per il riconoscimento dell’immunofenotipo;
4) seguiranno due coltivazioni, una di controllo e l’altra con l’aggiunta dei presumibili fattori di maturazione. Dopo la coltivazione verrà ripetuto e confrontato l’immunofenotipo delle cellule delle due differenti colture;
5) il procedimento riferito ai punti 3) e 4) verrà ripetuto su più campioni delle diverse forme di leucemia;
6) le procedure riportate ai punti 4) e 5) saranno ripetute con i presumibili fattori di maturazione di ogni sorgente da noi individuata;
7) si procederà all’isolamento dei fattori che hanno dato risposte ritenute positive, in quanto hanno portato a stadi successivi di maturazione cellulare a confronto dell’arresto di maturazione di partenza;
8) saranno richiesti agli ematologi curanti, dettagliate informazioni sul decorso della malattia di quei soggetti in cui lo studio ha dato risultati ritenuti positivi;
9) questi risultati dovranno essere oggetto di studi successivi per le possibili innovative applicazioni terapeutiche”. Investire nel campo della cultura e della ricerca scientifica, da parte dell’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus, in particolare in questi due progetti scientifici, è il presupposto indispensabile per arricchire una società e renderla vivibile, assicurando un futuro alle nuove generazioni. In tale attività si sviluppa l’importante iniziativa “La palestra della vita”, progettata dallo scrittore, Funzionario dell’INAIL, il Dott. Dante De Rosa. È intesa come una nuova concezione di palestra dove non si sviluppano soltanto muscoli, ma anche l’espressione della volontà nel controllo del corpo, delle sensazioni, delle emozioni, del pensiero, delle influenze esercitate dalle situazioni e dalle persone. La palestra, come luogo dove potere sviluppare non soltanto i muscoli, ma l’intera personalità, prevede le seguenti fasi:
1) ESPLETAMENTO DEL TEST D’INGRESSO SUI VIZI CAPITALI (10 domande a risposta multipla) dal quale emerge il profilo della singola personalità;
2) PERCORSO FORMATIVO dal titolo “Benessere per bene fare” in 4 incontri a cadenza settimanale, con l’ausilio della mappa della personalità ideata sempre da Dante De Rosa.
3) LABORATORI ARTISTICI (specifici, in base alla risultanza del test d’ingresso) inerente l’arte della scrittura creativa, della poesia, del cinema, del teatro, della scultura, della pittura e della musica.
4) VIZI IN PIAZZA – Giochi a squadre di vizi capitali (pigri, irosi, superbi, vanitosi, invidiosi, avari, paurosi, golosi lussuriosi). I giochi a squadre dei vizi capitali evidenzieranno sia aspetti negativi (specifici del proprio vizio capitale) che positivi (virtù) della propria personalità.
5) GRUPPI VIZI CAPITALI IN FACEBOOK (per conoscersi e conoscere, per socializzare, per davvero comunicare). L’obiettivo specifico che “La palestra della vita” si propone, è di stimolare i ragazzi ad accrescere la propria autonomia personale, a responsabilizzarsi, ad accrescere il proprio benessere psichico, fisico, intellettuale e di relazioni sociali, potenziando e modificando in loro quelle attitudini un po’ sopite o sviluppate in modo perverso, devianti e quindi controproducenti. L’obiettivo è fare sì che nella ricerca della loro identità, del loro benessere, trovino, in questo percorso educativo incentrato sui vizi capitali, un punto di riferimento stabile onde consentire lo sviluppo del processo d’identità che si attua in due fasi: l’individuazione e l’identificazione. Il primo processo, l’individuazione, cioè la conoscenza di sé stessi, della propria individualità, si attiverà mediante la conoscenza del proprio vizio capitale, l’identificazione, cioè il bisogno di appartenenza, si svilupperà invece mediante le attività sportive, culturali, con la frequentazione dei vari laboratori artistici, in particolare del teatro, oltre che con “I gruppi di socializzazione” in Facebook (9 gruppi per 9 vizi capitali) e “Vizi in piazza”, giochi a squadre di vizi capitali nei quali ogni partecipante potrà conoscere e condividere con gli altri alcune loro peculiarità specifiche del proprio vizio, sperimentando l’appartenenza allo stesso vizio capitale, conoscendo i propri punti di forza ed i propri limiti, approfondendo quindi la conoscenza generale dei vizi capitali non solo sotto l’aspetto psicologico, ma anche sociale. In particolare, attraverso la somministrazione dei test sui vizi capitali, essi scopriranno il loro vizio specifico o meglio la loro falsa personalità, che è alimentata dai loro desideri scambiati per bisogni. Non ci rimane che manifestare altresì nel progetto sociale e culturale di solidarietà, un interesse ed una maggiore sensibilità ad amare il nostro prossimo, attivandoci in particolare su un quartiere popolare napoletano, come ad esempio Scampia. Si potrebbe a tale proposito, operare anche attraverso Organizzazioni sociali, radicate da tempo in quei luoghi, come l’Associazione “Ultimi”, fondata e presieduta dal “sacerdote anticamorra”, Don Aniello Manganiello, sul territorio napoletano nel quartiere di Scampia, per operare concretamente in questi quartieri, dove per il disinteresse degli organi istituzionali, prevale il degrado sociale ed ambientale. Noi crediamo come ha scritto anche nel titolo del libro, Don Aniello Manganiello che: “Gesù è più forte della camorra”: “… non basta la denuncia, ma che occorre lottare per offrire nuove condizioni di vita, bonificare vaste aree, creare posti di lavoro, offrire alternative, diffondere la cultura, magari tenendo le scuole aperte fino alla sera. Quando i camorristi mi chiedono di organizzare il futuro dei figli per evitare che facciano la loro stessa scelta di vita, io non mando quei ragazzi ai cortei anticamorra, con una bandiera in mano, un paio di slogan, un megafono e tanta voglia di urlare. No. Io devo trovare le soluzioni, i soldi per farli mangiare, per impedire che le ragazze si sentano obbligate ad abortire, per comprare i pannolini e pagare le bollette, soprattutto se ho di fronte un padre di famiglia appena uscito dal carcere che mi chiede aiuto. Ma è difficile trovare i soldi, il quartiere è povero, non c’è borghesia, spesso il denaro devo andare a cercarlo fuori. Ai ragazzi cui propongo di rinunciare alla droga, gettare la pistola e chiudere con la violenza non posso promettere solo il Paradiso, ma devo dare il pane e Paradiso, cioè lavoro e speranza, tranquillità e Verbo. La parola di Dio, da sola, in questi casi non basta. Se non mi occupo della pancia vuota della mia gente, (…) come faccio a parlare di ideali, di moralità e di non violenza? Potrei anche farlo, ma non mi crederebbero…“. In sintonia con l’impegno di Don Aniello Manganiello, dobbiamo alimentare sempre l’amore per il prossimo, come una fonte inesauribile, liberandoci da ogni forma di “egoismo familiare”. Animati pertanto da questi valori, desideriamo realizzare come uno degli obiettivi principali del Progetto, l’interesse di coloro che sono veramente gli ultimi, i carcerati. Ispirandoci pertanto all’attività dell’Associazione “Comunità Giovanni Paolo II”, da tempo impegnata a trasformare: “una giustizia vendicativa in una giustizia educativa”, con un funzionale intervento di recupero dei carcerati. In quarant’anni di attività questa Associazione, che ha trovato in Don Oreste Benzi il suo ispiratore, fondatore e promotore, è riuscita anche a trasformare i carcerati, che avevano commesso efferati delitti in Angeli, uno di questi è l’ergastolano Carmelo Musumeci, che abbiamo avuto il piacere di conoscere in un Convegno organizzato a Salerno, presso la Chiesa “Gesù Redentore”, dal Vicario parrocchiale, Don Pietro Mari, Direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo ed il Dialogo interreligioso. Per come funzionano attualmente le strutture carcerarie, anche quelle destinate ai minorenni, dobbiamo riconoscere che sono vere palestre per i detenuti, di crescita del proprio status di criminale. Dalle carceri italiane ogni giorno escono 900 detenuti, dopo avere espiato la loro pena per intero, di questi circa 650 ritorneranno entro qualche anno “nelle patrie galere”, con una recidiva del 75%, “grazie al sistema carcerario”, mentre aumentano i suicidi e si registra altresì un sovraffollamento carcerario, che dalla Corte Costituzionale, è stato ritenuto, già il 22 novembre 2013, n. 279, Pres. Silvestri, Rel. Lattanzi: “… una decisione di inammissibilità con un severo monito per il legislatore … “. Quando nelle carceri si riesce con l’intervento dei volontari a fare prevalere l’umanità, stimolando i valori morali dei detenuti, si ottiene la loro trasformazione in modo sublime, anche di quei reclusi per i quali il fine pena è fissato al 31 dicembre 9.999, condannati al cosiddetto ergastolo ostativo. Si chiama tecnicamente, il termine della detenzione, che coincide con la durata della vita, essendo negato l’accesso a benefici e misure alternative al carcere. Invece, Carmelo Musumeci, in carcere dall’ottobre del 1991 per i reati di criminalità organizzata e da anni voce degli “uomini ombra”, beneficia nonostante la condanna all’ergastolo ostativo, di un permesso speciale del Magistrato ad operare per la “Comunità religiosa Giovanni Paolo II” a favore dei disabili e di rientrare nel carcere la sera, tranne quando partecipa ai Convegni e alle presentazioni dei suoi libri, finalizzate ad offrire un messaggio culturale ed educativo nelle scuole di città lontane dall’ubicazione del carcere. Carmelo Musumeci è entrato in carcere, che era analfabeta, ma attraverso la consapevolezza di coscienza dei crimini commessi; nonché della lettura e dello studio, ha acquisito persino tre lauree. Riportiamo una sua recente dichiarazione: “….In tanti anni di carcere non ho fatto altro che scrivere, perché avevo capito che per me questo era il modo migliore per buttare fuori dalle sbarre della mia finestra tutto il dolore che portava addosso il mio cuore. La scrittura mi ha consentito di indagare dentro la mia mente e il mio cuore. È stata la chiave che ha consentito alla mia anima di uscire e di viaggiare, che mi ha fatto crescere, “abbassando” intorno a me le mura che mi rinchiudevano …”. Per finanziare in modo adeguato il Progetto, che potrebbe sembrare eccessivo, troppo articolato, ambiziosissimo, io rispondo che tutto è possibile realizzare, quando crediamo intensamente in quello che facciamo, e soprattutto quando confidiamo nella “Divina Provvidenza”. Pertanto si cercherà di vendere la collezione “Carlo Riccardi – Totò”, che attualmente si trova, nella prestigiosa “Sala dell’Arcivescovo” del Museo Diocesano di Salerno. Fanno parte delle collezione circa trenta quadri con foto inedite del Primo Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, dei soldati italiani nel secondo conflitto mondiale; di altri personaggi autorevoli della cultura e dello spettacolo del XX secolo: Giorgio De Chirico; Giuseppe Ungaretti; Antonio de Curtis, (Totò); Vittorio De Sica; Pier Paolo Pasolini; Nino Manfredi; etc … ; dipinti dedicati a Totò dei Maestri Irio Ottavio Fantini; Renato Cocozza; Pietra Barrasso; ed alcune testimonianze dei suoi amici, come quella di Giacomo Rondinella, il principale interprete della canzone scritta da Totò “Malafemmena”; del Capitano Frank, che comandava il suo yacht; dello scrittore e poeta, Pasquale Palma, del cantante Gigi Marchese; una scultura in bronzo dedicata a Totò, donata dalla famiglia dell’architetto Carmine Adinolfi, con piedistallo di marmo, donato dal Cav. Dott. Domenico Cannone, Presidente dell’Accademia Internazionale Partenopea Federico II di Napoli; macchine fotografiche del passato, alcune del 1900; proiettori e materiali accessori, etc …. in onore del “Maestro dell’Immagine”, Carlo Riccardi, il “vero paparazzo della dolce vita”, amico di Totò e di Federico Fellini; protagonista nel campo della pittura, “della Quinta Dimensione”, artista e fotoreporter apprezzato a livello internazionale. Nella collezione ci sono anche suoi dipinti. Si venderanno altresì la collezione più importante al mondo di Eugenio Pacelli, Pio XII, ereditata dall’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus ed i beni familiari ereditati dal Presidente: mobili antichi restaurati dell’ottocento, nonché quadri di autorevoli di artisti del passato, con le cornici originali restaurate, come quello disegnato nel 1806 da Domenico Del Frate, discepolo di Antonio Canova e quello disegnato nel 1807 da Francesco Cecchi; nonché dipinti di autorevoli artisti contemporanei, dei Maestri: Irio Ottavio Fantini, il pittore del Vaticano, ritrattista del Principe Ranieri III, che è stato Sovrano di Monaco; Carlo Riccardi; Vittorio Piscopo; Elio Ferrara; Mario Carotenuto; Renato Cocozza; Pietra Barrasso; Aniello Torretta; Raffaele Pisu; Romina Power e della pittrice israeliana, Sharon Kantor. E‘ disponibile anche un’opera del famoso pittore del novecento, il Maestro Mino Maccari, donata dalla famiglia Busetti, che rappresenta una caricatura di Totò e dell’attrice Yvett Masson. Per finanziare il progetto, saranno venduti tra i beni del Presidente, anche altri oggetti di rilevante valore, come un anello, un diamante circondato da brillanti, che nel corso di alcuni secoli, i suoi antenati, hanno trasformato da anello a spilla ed infine ad anello; libri e giornali antichi e “dulcis in fundo”, materiale filatelico (anche francobolli con l’errore) e numismatico; ed infine l’intero importo del libro “Eugenio Pacelli, Pio XII, il Pontefice più amato e vituperato nella storia della Chiesa” di Alberto De Marco e Duilio Paoluzzi, Edizione Movimento Salvemini. Il libro è formato da 336 pagine della migliore carta, con doppia copertina plastificata a colori, impreziosita dalle immagini a colori ed in bianco e nero, che è disponibile al prezzo simbolico di Euro 5,00, perché l’Editore Salvemini e lo Stabilimento Tipografico Fusco di Salerno, hanno rinunciato a qualsiasi compenso, in considerazione dell’importante finalità sociale, che già da tempo persegue l’Associazione Amici di Totò … a prescindere! – Onlus.

Progetto Sociale “Arcobaleno, Terapia dell’Amore e del Sorriso”

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